La Storia
Una storia fatta di piccoli uomini che inizia nel 1932 e che tra gioie e delusioni, grandi difficoltà e periodi sereni, ancora oggi riesce ad essere viva e ad aggiungere orgogliosamente un'altra pagina.
1932
Attilio Bezza inizia la sua attività nel 1932 aprendo un piccolo ingrosso di tessuti in Viale Coni Zugna. Nella rinomata zona di Porta Genova infatti, grazie alla stazione ferroviaria, alla Darsena e ai navigli, fiorirono i più importanti grossisti milanesi. Da un perfetto connubio tra l'ottima posizione scelta e le sue capacità professionali, Nonno Attilio riesce in breve a crearsi una clientela affezionata e a servire con i suoi tessuti decine di negozi al dettaglio sparsi per la città.
1933 - 1940
Sempre più importante e conosciuto, il piccolo negozio consolida la sua posizione di anno in anno nel mercato cittadino. Fin da quegli anni la priorità numero uno si chiama qualità, e sugli scaffali pieni di tessuti arrotolati in pezza sono già presenti i nomi altisonanti delle più famose tessiture italiane come il cotonificio Cantoni, il lanificio Rossi, Zegna, Agnona, Marzotto, Cerutti, Fila, Bellora e Moessmer. In meno di dieci anni si può quindi affermare che in ogni angolo della città c'è chi conosce e soprattutto chi apprezza un negozio diventato ormai troppo piccolo.
1940 - 1945
In questi anni capita ciò che non era previsto e che sicuramente sarebbe stato meglio per tutti evitare. Ma la storia, purtroppo, racconta del lento e inesorabile avvicinarsi del momento in cui anche l'Italia entrò in guerra. Tanti sforzi e tanti sacrifici che iniziavano a dare i loro frutti sembrano andare in fumo sotto i pesanti bombardamenti che subisce Milano. Assieme al suo "braccio destro" Nonno Attilio parte all'alba in treno e poi continua in bicicletta per raggiungere le fabbriche da cui comprare le pezze necessarie a continuare un lavoro sempre più in crisi e in balia degli eventi. Questi "viaggi" sono qualcosa di incredibile, ma sono anche la storia di un paese e di un uomo che non vuole arrendersi, che vuole vivere e che cerca di non soccombere.
1948
La seconda guerra mondiale ha lasciato il segno in un paese che ne esce sconfitto, non tanto in senso politico, ma in senso economico. Mentre Milano raccoglie le macerie e tenta la ricostruzione, anche la casa del negozio di tessuti risulta essere gravemente danneggiata e deve essere rasa al suolo. Si deve quindi ripartire da zero! Tutto ciò che resta è un nome, che sicuramente non è poco perché è molto conosciuto, ma i tanti sacrifici andranno nuovamente ripercorsi. Sul lato opposto della strada, in un locale molto più ampio e spazioso, la storia può ricominciare.
1950 - 1965
Sono ben dieci le vetrine che si affacciano in strada all'angolo tra Viale Coni Zugna e Via Bobbio. Sicuramente fu un azzardo, una scommessa pericolosa, ma ancora una volta il Sciur Attilio aveva visto giusto. Ben presto infatti si riprese quel fervido commercio milanese che solo le ristrettezze della guerra erano riuscite a soffocare. Il ricordo di chi ha vissuto quegli anni è quello di "un negozio sempre pieno di dettaglianti, sarti e persone qualunque che fanno la fila per i tessuti del Signor Bezza".
1967 - 1968
Sono gli anni in cui la Darsena, porto commerciale di Milano, è solo un lontanissimo ricordo. La zona dei "grossisti" si sposta vicino alla Stazione Centrale e la scelta è quindi obbligata: o si segue il flusso o si passa da grossisti a dettaglianti. Il cambiamento non è affatto semplice, anzi, è pieno di grandi difficoltà che vengono superate con molti sacrifici modificando nel contempo anche la tipologia di merce trattata. A Giulio, che affianca il padre Attilio, viene dato il compito di inserire in modo graduale tutti quei prodotti già confezionati che in pochi anni andranno a sostituire la maggior parte dei tessuti a metraggio.
1970
Se prima erano i negozianti a fare la fila per acquistare nel negozio di Viale Coni Zugna, ora diventa basilare e prioritario attirare un pubblico nuovo e sostanzialmente differente: il consumatore finale. Le capacità non mancano, le idee neppure, e assieme al più competente dei dipendenti del padre Giulio Bezza fonda una nuova società. Con un nuovo aiuto può così riuscire nell'intento di ingrandire l'azienda procedendo all'apertura di un nuovo punto vendita in Via Michelino da Besozzo al quale, negli anni successivi, riuscirà ad affiancarne altri due.
1975 - 1995
In questi anni l'azienda cresce costantemente grazie a delle idee innovative: nei primi anni '80 per esempio si parla già di carta fedeltà con sconti e omaggi; le prime pellicce "ecologiche" e i prodotti in microfibra, "dainetto" ed "ecorenna" appaiono prima nelle vetrine di Viale Coni Zugna che in quelle del centro; in collaborazione col Gruppo Miroglio viene realizzato un negozio, chiamato "Donna In", come ultimo test prima dell'apertura dei noti franchising Motivi ed Elenamirò. L'arrivo della grande distribuzione organizzata e dei centri commerciali all'americana iniziano a generare le prime difficoltà al settore che attorno al 1995 entra in crisi. Il socio si è da poco ritirato e Giulio decide di riportare l'azienda ad una dimensione più familiare mantenendo solo lo storico negozio di Viale Coni Zugna.
1998
Con l'ingresso nell'azienda dei figli, Giulio decide che è giunto il momento di ingrandirsi nuovamente. Per un semplice caso o per destino della sorte si trova di fronte alla grande occasione di rilevare un celebre e storico negozio di Via Paolo Sarpi che fin dagli anni sessanta si era specializzato nella vendita di articoli tirolesi. La passione per la montagna e l'amore per quei luoghi danno la spinta decisiva e "Il Tirolo a Milano" diventa della famiglia Bezza. Fin da subito sono Alessandro ed Elena ad occuparsi del nuovo punto vendita al quale si dedicano con estrema passione. Sono loro che apportano qualche modifica all'arredamento al fine di dare un aspetto molto più caratteristico al negozio e che, durante i primi anni, introducono nuove tipologie di articoli per arricchire ancor più la già vasta scelta di prodotti tirolesi.
2002
Siamo agli inizi della vera crisi che sta per investire il settore del commercio di abbigliamento e calzature che subisce sempre più tragicamente l'ondata dei prodotti a basso costo provenienti dal sud-est asiatico. Per poter continuare ad offrire ai clienti i prodotti di qualità a cui sono stati abituati nel tempo si deve procedere nella direzione opposta: puntare decisamente e senza indugio sulla specializzazione. Si decide quindi di investire tutto nella ristrutturazione del negozio di Viale Coni Zugna al fine di renderlo adatto alle future esigenze. Alessandro è l'artefice manuale del nuovo arredamento che viene interamente studiato, assieme al padre e alla sorella, per poter garantire un'adeguata esposizione dei prodotti. Apre quindi un secondo, ma più grande, negozio tirolese a Milano.
2005
Il progressivo diffondersi della vendita all'ingrosso dallo storico quartiere cinese verso Via Paolo Sarpi determina un inesorabile e rapido declino di quella che rimane nei ricordi di chi l'ha vissuta come la via commerciale per eccellenza: attiva, viva, familiare e piena di negozi per tutti i gusti e per tutte le tasche. L'assurdità di permettere l'apertura di negozi all'ingrosso accanto ai negozi al dettaglio ha significato cambiare completamente volto alla via: dalla tranquillità dello shopping in famiglia si passa a un luogo pieno di camion in arrivo e furgoni in partenza. Dopo molti dubbi e perplessità Giulio, Elena e Alessandro concludono che la conquista cinese non è più arginabile. Poco prima dell'estate chiude, come tanti tanti altri negozi italiani della via, lo storico punto vendita di Via Paolo Sarpi 14.
2013
Alcuni economisti illustri sostengono che nei momenti di crisi si deve investire, e che si deve investire soprattutto nelle idee. Fortemente voluto, disegnato e realizzato da Alessandro, a ottant'anni dalla nascita dell'azienda, venerdì 17 maggio si aprono per la prima volta le porte di una nuova ed originale sfida. Dopo circa dieci anni dalla prima intuizione viene realizzato, in un piccolo angolo del punto vendita, una sorta di negozio nel negozio che ha le caratteristiche delle vecchie "posterie" di paese dove si trovava un po' di tutto. Come da tradizione viene posta molta attenzione alla qualità dei prodotti in modo che, quello che i clienti trovano sugli scaffali, non sia solo e semplicemente del cibo, ma siano prodotti sani e genuini provenienti dai masi dell'Alto Adige, da contadini di fiducia o da piccole aziende a conduzione familiare.
2016
Col cuore e la mente sempre proiettati ai luoghi magnifici che l'Alto Adige ci sà regalare, Vi invito a venirci a trovare per ritrovare anche a Milano un po' di quella magica atmosfera che chi ha vissuto non può dimenticare.
Alessandro Bezza